mercoledì 13 novembre 2013

CHIUSURA SEDE DI GORIZIA

COMUNICAZIONE. Dal neoeletto segretario regionale IdV Luca Santarossa riceviamo e pubblichiamo: A seguito del ridimensionamento elettorale che IdV ha subito e della necessità di procedere ad una maggior e più incisiva razionalizzazione delle spese fisse di tipo strutturale sia a livello nazionale che a livello regionale, la sede goriziana del Circolo di Italia dei Valori e della Sede provinciale di via XXIV maggio 9 sarà chiusa entro la fine del mese di novembre. Rimarrà operativa la sede di Udine come unica sede regionale.

Codice Etico degli Eletti:

Approderà mercoledì 13 in Commissione consiliare Statuto e Regolamenti la bozza del Codice Etico degli Eletti del Comune di Gorizia elaborata dal Consigliere dell'Italia dei Valori Stefano Abrami. Il documento, già presentato in Consiglio Comunale in primavera, aveva acceso un vivace dibattito in aula al termine del quale, incassato il gradimento del Sindaco, era stato rinviato alla specifica commissione per un doveroso approfondimento. > "Piena disponibilità alla riformulazione di un testo il più possibile condiviso, da elaborare con il contributo di tutte le parti" il commento del relatore. "Mi preme tuttavia che non ne vengano impoveriti contenuti ed obiettivi, volti al recupero della fiducia del cittadino e della credibilità dell'azione amministrativa, con l'affermazione di concetti chiave quali senso di responsabilità, trasparenza, legalità, primato dell'interesse collettivo, recupero della partecipazione popolare e accessibilità degli atti e delle decisioni." > Un ulteriore passo in questo senso dopo i provvedimenti per la trasparenza dell'ente e l'avvio delle videoriprese in streaming dei lavori del Consiglio Comunale, iniziativa per cui lo stesso consigliere dell'IDV aveva, fin dall'inizio del mandato, presentato una mozione di regolamento.

venerdì 18 ottobre 2013

La posizione di IdV Gorizia sulle Centrali a biomasse

Resto francamente sconcertato dalla notizia dell'iniziativa targata Rail Services SRL, che avrebbe commissionato uno studio sulle ricadute ambientali (potenziali e simulate) dell'installazione di due centrali a biomasse, nel pieno disprezzo di quelle che sono state le valutazioni del Consiglio Comunale solo pochi mesi fa. Ricordo che per una delle due centrali sarebbe previsto l'insediamento in pieno centro città in via Trieste, a poche decine di metri da abitazioni, asili ed esercizi commerciali e che, per criteri puramente urbanistici, l'assemblea civica aveva espresso un chiaro e trasversale parere negativo. Ora è vero che tale parere non è vincolante per la Conferenza dei Servizi che dovrà decidere in merito, ma mi auguro sia vincolante come indirizzo al rappresentante del Comune chiamato a pronunciarsi in seno a tale organismo. Quanto agli impatti di natura ambientale, non sarà certo uno studio come quello commissionato da chi è direttamente interessato all'installazione, basato su misurazioni "ex ante" e su mere simulazioni, a dare tranquillità ai residenti, ed a rispondere ai molteplici interrogativi, tra cui la provenienza e la qualità della biomassa utilizzata, l'impatto delle emissioni prolungate, l'inquinamento acustico. Da ultimo destano nuovamente perplessità l'annunciata ricaduta occupazionale di trenta unità e la possibilità di utilizzo del teleriscaldamento con l'energia termica prodotta, quando già in Commissione Consiliare il signor Roitz non era riuscito a dare alcuna sostanza a tali affermazioni. Nuovamente quindi mi sento di ribadire un forte dissenso, non già all'insediamento di fonti di energia rinnovabile, quanto alla loro installazione in siti chiaramente non idonei; ben vengano iniziative di reale beneficio per i cittadini, ma nessuna apertura per progetti forzati, che puntano a mascherare da vantaggio per la collettività un chiaro intento speculativo privato. Stefano Abrami, Consigliere Comunale IDV Gorizia

venerdì 6 settembre 2013

PARTE DEL TESORETTO VADA ALLA CASA DI RIPOSO ANGELO CULOT Prendo atto con piacere della possibilità per i comuni isontini di incassare anticipatamente una quota significativa del “tesoretto” derivante dalla cessione del ramo energia di Iris. Per il comune di Gorizia si tratta di oltre due milioni incassabili fin dai prossimi mesi, ed altri 3,5 entro la primavera, più ulteriori tre derivanti dalla cessione delle partecipazioni. Ossigeno per le casse dell’ente, da cui finalmente la possibilità di iniziare a concretizzare alcuni dei molteplici impegni presi da questa amministrazione, e tutt’ora al palo. Auspico quindi che il Sindaco sappia aprire ad un confronto costruttivo anche con l’opposizione, allo scopo di individuare le migliori possibilità di impiego del tesoretto. Bene destinare una parte all’estinzione dei mutui per liberare risorse correnti, bene proseguire con la sistemazione di strade e marciapiedi, ma i problemi davvero urgenti sono altri: su tutti il primo lotto di lavori della casa di riposo Culot, per poter garantire il rilancio di un servizio irrinunciabile per la collettività. Ricordo che il Sindaco stesso, su questo tema, si è speso elargendo promesse e parole, e rimandando ogni azione alla reperibilità di fondi o all’intervento della Regione. Ora, a fronte delle prossime disponibilità finanziarie, spero non siano i fatti a smentirlo. Stefano Abrami, Consigliere Comunale Gorizia - Italia dei Valori

domenica 28 aprile 2013

All'Assessore al Welfare del Comune di Gorizia INTERROGAZIONE Premesso che garantire la fornitura e l’accessibilità dei servizi essenziali in materia sanitaria ed assistenziale è compito irrinunciabile del comune per quanto di sua competenza, l’attenzione alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, e degli anziani soli o non autosufficienti in primis, è una delle priorità di cui l’ente deve farsi carico con continuità. In questo senso si ribadisce la netta contrarietà ad ogni ipotesi di privatizzazione di tali servizi, che solo in gestione pubblica possono essere assicurati in funzione delle necessità ed indipendentemente dalle possibilità dei singoli. Risulta infatti evidente che un’assegnazione in mano privata, in quanto animata dallo scopo di lucro, causerebbe una penalizzazione del servizio dovendo contenere i costi, ovvero un aumento delle rette di degenza dovendo incrementare i ricavi, oltre a creare comprensibili preoccupazioni sul fronte occupazionale. Appare pertanto preoccupante la contraddizione tra quanto recentemente dichiarato alla stampa dall’assessore Romano, circa la ristrutturazione ed il potenziamento della Casa di Riposo “A.Culot”, ed il comportamento interlocutorio dell’amministrazione, che si direbbe prefigurare più una fase di dismissione che una di rilancio del servizio. Al fine di fare chiarezza su un tema così delicato , si rivolgono pertanto all’Assessore le seguenti interrogazioni: · se è stata discussa la possibilità di una cessione in mano privata della gestione dei servizi della casa di riposo; · se ci sono state manifestazioni d’interesse da parte di gestori già operanti in altri contesti, con sopralluoghi ufficiali o ufficiosi della struttura; · se corrisponde al vero il fatto che non sia stato ancora accordato un colloquio con i vertici sindacali, nonostante lo stesso sia stato più volte richiesto all’amministrazione comunale; · se corrisponde al vero il fatto che da diverso tempo i nuovi ricoveri risultino bloccati, e gli ospiti siano attualmente scesi a poco più di un terzo a fronte della capienza massima della struttura, nonostante le continue richieste di accesso di nuovi utenti; · se corrisponde al vero che, in vista della scadenza dell’appalto dei servizi al 31.12.2013, ad oggi non sia stata fornita alcuna comunicazione relativa all’istituzione di un nuovo bando per il periodo a valere dal 01.01.2014; · se corrisponde al vero che negli ultimi mesi un certo numero di dipendenti comunali occupato presso la casa di riposo sia stato progressivamente dirottato ad altri incarichi. Per i quesiti posti si chiede risposta scritta entro i termini previsti. Stefano Abrami, Consigliere Comunale I.D.V. – Gorizia Gorizia, 18/04/2013

giovedì 18 aprile 2013

In vista della seconda edizione della manifestazione “Gorizia Mercato d’Europa”, prevista in centro città nei giorni 19, 20 e 21 aprile, il Consigliere Comunale dell’Italia dei Valori Stefano Abrami ha presentato un’interrogazione al Sindaco per conoscere quali provvedimenti siano stati presi a tutela dei diritti di chi in tali occasioni subisce situazioni di disagio. “Non si tratta solo dell’inquinamento acustico, con gli operatori che saranno autorizzati ad operare in deroga ai valori limite previsti per legge e con la sospensione dell’ordinanza antischiamazzi, ma anche di una serie di limitazioni alla circolazione ed ai parcheggi che finisce per penalizzare chi, suo malgrado, si trova a subire gli effetti organizzativi dell’evento” spiega il consigliere. “In particolare si chiede di sapere se nelle attività propedeutiche alla delibera della giunta siano state considerate le linee guida diramate allo scopo dall’ARPA, se sia stata richiesta l’adozione di soluzioni tecniche specifiche tali da contenere l’impatto acustico ovvero se siano state fissate particolari restrizioni a fronte di ricettori più sensibili. Si chiede inoltre di conoscere a chi verrà demandato il controllo del rispetto dei limiti dell’orario della manifestazione, previsto ininterrotto dalle 8.30 alle 24.00, nonché come funzioneranno, se consentite, le autorizzazioni alla circolazione con propri automezzi a favore dei residenti nelle zone interessate.” Conclude quindi Abrami: “Nessuna contrarietà alla lodevole iniziativa ed al patrocinio del Comune, tuttavia si vuole verificare che i disagi per i residenti vengano ridotti al minimo utilizzando gli strumenti e gli accorgimenti che le direttive dell’ARPA ed un’amministrazione di buon senso dovrebbero garantire nell’allestimento di ogni evento.”

mercoledì 27 marzo 2013

Si è concluso con un rinvio in commissione il passaggio in Consiglio Comunale della mozione per l'adozione di un Codice Etico e di una serie di provvedimenti per la trasparenza degli atti e dei documenti dell'ente. La mozione era stata presentata nella seduta del 26 marzo dal consigliere dell' I.D.V Stefano Abrami, ed appoggiata da diversi componenti della coalizione di centro sinistra. La decisione è maturata dopo un'apprezzabile discussione in aula, nella quale hanno avuto modo di portare diversi contributi ed osservazioni anche altri consiglieri, e che ha registrato il sostanziale gradimento del sindaco purchè inserita in un testo condiviso. In proposito la dichiarazione del consigliere Abrami: "Lo considero un ottimo risultato in quanto è esattamente quanto mi ero proposto in sede di presentazione della mozione. Non avevo pretese di arrivare subito e senza modifiche all'adozione dei provvedimenti, bensì di avviare il dibattito in aula sul tema, cosa che è avvenuta in un clima di partecipazione crescente e via via più disteso e propositivo. Ritengo quantomai opportuno il passaggio in Commissione Statuto e Regolamenti, in modo da arrivare all'elaborazione di un testo aperto al contributo di tutti ed il più possibile condiviso. Ho chiesto tuttavia precise garanzie in merito ai contenuti, che non devono essere impoveriti, ed agli obiettivi, volti al recupero della credibilità e della fiducia da parte del cittadino, ed alla piena accessibilità degli atti e dei documenti dell'ente. Il tutto con un impegno a ripresentare il provvedimento in tempi certi, entro l'estate, frazionato nelle sue singole componenti quali il Codice Etico di Comportamento degli Eletti del Comune, l'Anagrafe Pubblica degli Eletti, l'implementazione della trasparenza ed il Regolamento per le videoriprese e la trasmissione in streaming dei lavori del Consiglio Comunale."

giovedì 21 febbraio 2013

LA NOSTRA POSIZIONE SULLA IPOTESI DI UNA CENTRALE A BIOMASSE LEGNOSE A GORIZIA Ritengo che la questione del parere del Consiglio Comunale alla proposta di variante urbanistica atta a consentire l’installazione di un impianto di produzione alimentato a biomasse legnose, previsto nell’area a ridosso della ferrovia all'altezza dell'Hotel Internazionale di via Trieste, richieda oltre che un opportuno approfondimento dei rilevanti impatti ambientali, anche un’adeguata informazione in favore dei cittadini. Diverse sono infatti le perplessità sulla localizzazione dell’iniziativa, che è di natura interamente privata, e che non chiarisce quali eventuali provvedimenti compensativi potranno essere messi a disposizione della collettività. Condividendo naturalmente le finalità ambientali, basate sul principio di riduzione dell’emissione in atmosfera di gas serra e sull’utilizzo di fonti rinnovabili, non si può trascurare l’evidente concentrazione locale di centrali ai danni di un territorio che vedrebbe a regime una capacità produttiva almeno tripla rispetto al consumo di picco. La prevista installazione comporterebbe la continuata esposizione delle zone circostanti ai gas inquinanti ed alle polveri prodotte dalla combustione, rilasciate da una ciminiera di 15 metri, e diffuse prevalentemente verso sud-ovest in particolare sui quartieri di S.Andrea e Campagnuzza, zone densamente popolate. Considero quindi necessario valutare una localizzazione alternativa, sempre in prossimità dell’asse ferroviario, ma in zona più periferica. Mi sembra inoltre il caso di suggerire che per provvedimenti di tale impatto (oltre alla centrale in passato è successo anche per il regolamento delle antenne della telefonia) il preventivo lavoro di approfondimento nelle commissioni competenti venga proposto già dalla Giunta, e non richiesto dalle opposizioni, in modo da evitare di sottoporre al Consiglio una delibera affrettata e superficiale, della quale troppo spesso il cittadino si trova a dover sopportare le conseguenze rimanendo all’oscuro delle decisioni. Stefano Abrami, Consigliere Comunale Italia dei Valori - Gorizia

lunedì 4 febbraio 2013

IL NAUFRAGIO DI GORIZIA Il naufragio della città è cosa ormai ben nota a tutti i cittadini. Qualche dubbio resta se sia altrettanto nota a tutti gli amministratori. Provveditorato agli Studi, Banca d’Italia, Zona Franca; ora è la volta dell’Azienda Sanitaria (che segue e precede una molteplicità di servizi e di specialità ospedaliere) e della Brigata Pozzuolo; a breve ATER, Provincia, Tribunale, quindi sarà la volta dell’Azienda Trasporti, della Motorizzazione Civile, della Prefettura. Qualcuno ha intenzione di urlare che può bastare? Che la città ha già abbondantemente dato? O ci vorremo ancora una volta piegare all’inadeguatezza quantitativa e qualitativa dei nostri rappresentanti politici, pronti a tirarsene fuori ogni volta con le peggiori giustificazioni? Penso che, fatta salva una strenua difesa dei servizi essenziali (e la sanità ne è il simbolo) una vera programmazione del futuro della città non possa prescindere da un serio rilancio delle sue prospettive più che da un precario rattoppo dell’esistente. Un futuro da perseguire puntando sulle specificità di Gorizia (città culturale, transfrontaliera ed internazionale, baricentro logistico di un territorio allargato ricco di attrattive), sulla sua ricchezza di infrastrutture sottoutilizzate o inutilizzate (aeroporto, autoporto, caserme ed unità industriali dismesse, struttura commerciale urbana) e sulla possibilità/necessità di progetti innovativi ed attrattivi (polo tecnologico ed energetico, cittadella sanitaria e dello sport). Ci vogliono fondi, è chiaro. Ma nel vortice di un processo di razionalizzazione che ha visto il nostro territorio pagare un prezzo così alto è giunto il momento che qualcuno ne chieda il conto, tanto alla Regione quanto a Roma. A partire da un vincolo di destinazione, rigidamente a favore della città, sui 12 milioni previsti per la vendita del vecchio Ospedale Civile. Un pezzo di Gorizia. Ai Goriziani quindi l’invito a disegnare il futuro della loro città; ai futuri parlamentari e consiglieri regionali il compito di pretendere un congruo risarcimento per il rilancio del territorio che li avrà espressi e che avranno il dovere di tutelare, con maggiore coerenza di chi li ha preceduti; infine al Sindaco, “capitano” della città che affonda, l’esortazion e a uscire dal torpore e ad iniziare a fare tutto quanto necessario e possibile per garantire il domani dei suoi cittadini. Gestire il declino non basta, le inaugurazioni a raffica e i botti di Capodanno non ingannano più nessuno; sono i fatti concreti che mancano, le indicazioni, il coordinamento. L’opposizione in Consiglio Comunale esiste anche per ricordare puntualmente tutto questo. Il Sindaco se ne faccia una ragione. Febbraio 2013 Stefano Abrami, Consigliere Comunale IDV a Gorizia

mercoledì 16 gennaio 2013

NOTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI ITALIA DEI VALORI STEFANO ABRAMI Siamo al grottesco. Se da un lato l'assessore Del Sordi lancia un appello a mezzo stampa invitando i cittadini a limitare l'uso delle auto in caso di ulteriori nevicate ed a privilegiare i mezzi pubblici, dall'altro, con diabolica tempestività, l'amministrazione comunale informa le scuole, e per loro tramite le famiglie, che "a causa delle previste massicce nevicate sul territorio comunale il servizio di trasporto scolastico a partire da domani (17/01) e nei prossimi giorni potrebbe non essere garantito". Non avrei voluto entrare nel merito di una polemica che già sta pesantemente evidenziando le carenze della gestione degli interventi comunali, tuttavia non posso esimermi dal deplorare una così grossolana mancanza di coordinamento tanto nell'emergenza quanto nella prevenzione, mancanza che crea pesanti disagi ai residenti e che mette in ridicolo la nostra piccola città agli occhi dei vicini, tradizionalmente ben più organizzati ed efficienti.

giovedì 3 gennaio 2013

IMPIEGO DEI SOLDI PUBBLICI

NOTA STAMPA di STEFANO ABRAMI Consigliere comunale di Italia dei Valori Se il Sindaco riservasse maggiore attenzione alle interrogazioni in Consiglio Comunale, forse avrebbe potuto accorgersi che l’osservazione che ho espresso circa i 160.000 euro impiegati per i festeggiamenti di fine anno era una condanna all’entità della spesa in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, prima che una critica alla gestione del welfare, settore per il quale riconosco lo sforzo dell’amministrazione, per quanto non sufficiente a fronteggiare le crescenti difficoltà, come esaurientemente descritto in più punti nel rapporto Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi 2012, documento ufficiale redatto dagli organi comunali. > Se poi il Sindaco volesse rivolgersi ai consiglieri (ed attraverso di essi ai cittadini) con un minimo di educazione istituzionale, potrebbe fornire risposte più precise nella sostanza e più eleganti nella forma. Perché sarà pur vero che i fondi per i festeggiamenti derivano da stanziamenti di altri enti (CCIAA o Regione che siano), ma è altrettanto chiaro che si tratta di denaro pubblico, raccolto sui sacrifici dei contribuenti, e meritevole quindi di maggior oculatezza nell’utilizzo. > Ribadisco pertanto che ben avrebbe fatto il Sindaco a contenere il budget, optando per una festa più solidale, e su un messaggio più sobrio e rispettoso verso chi si trova in difficoltà. Altre amministrazioni lo hanno fatto, consapevoli che i fondi non spesi sarebbero tornati all’ente che li aveva stanziati, che forse avrebbe avuto modo di considerare un utilizzo più responsabile del denaro pubblico. > Per il resto prendo atto con favore dell’l’iniziativa intrapresa dal Sindaco assieme alla Giunta. La generosità è una virtù nobile, ma lo è ancora di più se ha la delicatezza della discrezione. Quando viene sbandierata sui giornali, viceversa, rischia di somigliare troppo a un investimento di immagine, o all’assolvimento di un impegno. A questo proposito la cittadinanza attende ancora di conoscere in che forma sia stata versata la liquidazione del Sindaco relativa al primo mandato, liquidazione che Romoli, in campagna elettorale, aveva promesso di devolvere in beneficenza. Spero di potermi complimentare quanto prima con il Sindaco nello scoprire che la promessa è già stata mantenuta. >