Gorizia 4 giugno 2010
Egregio Direttore,
alcuni studiosi della mobilità urbana, sostengono con lungimiranza che “il traffico è come l’energia o l’acqua o le armi: sono le nostre scelte e non il destino a determinare il bisogno”. Partendo da tale condivisibile assunto, appare chiaro ed evidente che la mobilità all’interno delle nostre città, intendendo con questa il movimento di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici e privati, è determinata dalle scelte di una linea politica dei trasporti urbani che mette in primo piano nettamente l‘automobile, esaltandone l’irrinunciabile ruolo ed influenzando così pesantemente le scelte dei singoli cittadini sulla possibilità di un diverso modo di spostarsi in città.
Da troppi anni ormai anche Gorizia è tenuta ingessata da una visione ancorata al passato che pone al centro la macchina; visione che, così facendo, rafforza l’idea dell’incapacità di stare al passo con i tempi e con una cultura di progettualità cicloamatoriale che ha fatto qualitativamente crescere molte città italiane ed estere, vedasi Amsterdam o la bellissima pista ciclabile che corre lungo il Danubio austriaco, dove famiglie intere,con tanto di cane nel passeggino, percorrono centinaia di chilometri per le loro vacanze.
La necessità quindi di un diverso approccio gestionale e programmatico di questo settore è ormai improrogabile e si fa’ sempre più stringente; esso deve tuttavia essere organico, di sistema e puntare al ripristino nonché alla salvaguardia di un valore essenziale: la qualità della vita. E’ questo un principio politico fondamentale, che sottende molteplici diritti inalienabili quali il diritto alla sicurezza, alla salute e ad un ambiente salubre.
L’inquinamento causato dal traffico pubblico e privato è elevato e Gorizia ne soffre. Esso rappresenta un problema complesso, sia per la sua definizione sia per la quantificazione ma è ormai accertato che l’inquinamento da traffico veicolare nei centri urbani rappresenta un grosso problema di sanità pubblica, poiché è stato dimostrato che le numerose sostanze emesse, interagendo tra loro, possono determinare l’instaurarsi di patologie generalmente ad andamento cronico degenerativo. In particolare, gli inquinanti aeriformi sono stati indicati quali possibili agenti che comportano un aumento delle incidenze delle patologie delle vie aree inferiori nei bambini.
Gorizia deve quindi dotarsi di un sistema viario diverso, attraverso un Piano di Mobilità che favorisca la dinamica dello sviluppo ecologicamente sostenibile poiché è ormai assodato che l’ambiente è inscindibile da una dimensione sociale ed economica che garantisca la tutela di quei diritti alla salute ed alla sicurezza prima accennati. Tali diritti saranno garantiti ed assicurati solo da una mobilità urbana che tenga necessariamente conto di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici ed infine delle automobili private: solo in questo ordine sarà possibile garantire la sicurezza, la salute, una città salubre e perché no, anche più bella.
Attualmente ai cittadini goriziani viene negata la possibilità di poter circolare in sicurezza dalla stazione ferroviaria fino alla posta centrale. Non è stato concepito nessun anello ciclabile che consenta anche ai turisti di visitare la nostra bella città spostandosi con facilità, come è invece avvenuto a Nova Gorica, frequentatissima dai goriziani amanti delle due ruote.
Troppo spesso i bambini non possono usare la bicicletta per recarsi a scuola e non usano la strada. E’ troppo rischioso. Lo spazio pubblico per loro, come luogo d’incontro o di gioco, proprio a causa di un forte traffico veicolare, viene negato . I genitori sono quindi costretti ad accompagnare i propri figli fino all’ingresso delle scuole con le proprie automobili creando un circolo vizioso: strade più intasate e rischi maggiori per i propri figli di essere coinvolti in incidenti stradali. Basta andare nelle ore in cui inizia la scuola e nelle ore in cui terminano le lezioni per rendersene conto.
Già da molti anni alcune associazioni ambientaliste cittadine hanno proposto diverse soluzioni al problema, partendo anche da piccoli interventi su alcune vie cittadine e nei pressi delle scuole, soluzioni a basso costo, in attesa di una più generale ristrutturazione del Piano Urbano del Traffico. Le amministrazioni che negli ultimi anni hanno governato Gorizia hanno promesso una rete ciclo-pedonale che dia risposta alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti, pedoni, ciclisti ed utenti del mezzo privato: sarebbe il momento di passare dalle promesse ai fatti. Il Circolo dell’Italia dei Valori di Gorizia dà il suo pieno appoggio alle realtà associazionistiche che puntano alla valorizzazione delle due ruote e fa proprie le loro istanze e rivendicazioni. I fondi per la realizzazione devono essere trovati, così come sono stati trovati i 2 milioni che il Friuli Venezia Giulia ha regalato ai comuni veneti limitrofi per opere di pubblica utilità. Uno di questi comuni spenderà 135,000 euro per realizzare quella pista ciclabile tanto agognata dai goriziani
Mauro Valentinsig
Presidente Circolo Italia dei Valori di Gorizia