L’elezione Donatella Gironcoli è il nuovo segretario provinciale dell’Italia dei valori. Ha superato Gianni Glessi per 36 voti a 30. Il documento proposto da una Gironcoli assai emozionata intende rilanciare una serie di dinamiche interne alla segreteria: più persone attive sul territorio per far crescere il partito («più teste e più braccia», ha ripetuto), aree di discussione per qualsiasi iniziativa e una definizione precisa dell’identità della stessa segreteria provinciale nei confronti della direzione regionale e di quella nazionale. «Vogliamo rivendicare il nostro diritto di scelta e di contestazione se ci sembra che la linea nazionale possa andare a tradire determinate aspettative. Il mio cuore – ha sottolineato di fronte al congresso – continua a battere per un movimento che si faccia interprete del bisogno di civismo, della valorizzazione del merito personale e dell’impegno e della libertà da logiche di spartizione partitocratica». Già candidata per i “Cittadini” alle Comunali del 2007, in questi anni, spentosi il progetto politico che si identificava nella figura di Riccardo Illy, Gironcoli ha guidato il gruppo locale dei Cittadini nell’avvicinamento al partito fondato da Antonio Di Pietro, del quale ora guiderà la segreteria provinciale. Con lei faranno parte del direttivo i presidenti di circolo fondati in questo ultimo anno di attività a Gorizia, Gradisca e nel mandamento di Monfalcone-Ronchi-Stranzano, il segretario e il tesoriere uscenti, gli iscritti più attivi sul territorio, fra cui molti giovani, che hanno lavorato duramente in questi mesi per la raccolta firme dei tre referendum, appena conclusa.
Fonte: Messaggero Veneto del 28.07.2010
Sito interattivo che vuole essere uno spazio di confronto e discussione sulle principali tematiche che interessano la città di Gorizia. Il Circolo Italia dei Valori di Gorizia ha iniziato la sua attività di punto di riferimento politico-culturale nel 2010.
martedì 5 ottobre 2010
giovedì 15 luglio 2010
Piazza Vittoria di Ugo Luterotti
Gorizia 17/06/2010
Desidero affrontare l’argomento dei lavori di completamento della piazza Vittoria e problemi connessi sollevato in Consiglio Comunale da Silvan Primozic, poi ripresi in un articolo sulla stampa locale. Il tema riguarda una zona vitale per la città e quindi è degno di attenzione. L’iter progettuale e di appalto di questi lavori è stato cosi’ lungo ed accidentato che evidentemente ha coinvolto sia le Amministrazioni di centro destra che di centro sinistra che si sono succedute in questo decennio trascorso. Ormai la pavimentazione della piazza è stata completata e ritornare ad una apertura della galleria al passaggio veicolare sarebbe troppo costoso. Inoltre tale accesso dovrebbe essere congruente al piano del traffico della zona. Le automobili che arriverebbero in piazza Vittoria dalla via Giustiniani dove troverebbero un parcheggio? Il problema è sempre il solito: una zona pedonale nei centri storici funziona se nei pressi esistono dei parcheggi facilmente accessibili. E’ urgente quindi la realizzazione di parcheggi nei pressi della piazza Vittoria come quelli proposti più di 10 anni con un parcheggio multipiano di 150 posti in via Brass e quello interrato di via Oberdan (ex mercato all’ingrosso di 3-400 posti ). L’attuale parcheggio di via Giustiniani in corrispondenza della galleria potrebbe essere funzionale se il percorso (300 m circa) in galleria fosse reso agevole, sicuro e ben illuminato. Un tappeto scorrevole come quelli usati negli aeroporti internazionali potrebbe essere funzionale a tale scopo.
La realizzazione dell’ascensore per il castello invece suscita notevoli dubbi. Ora c’è ancora il tempo per una ultima valutazione, prima di dare concreta attuazione all’impianto. Personalmente ho avuto occasione di visitare impianti simili a Lubiana, Salisburgo e Lisbona. Tutte città con al centro una collina ed un castello il cui accesso è consentito da un ascensore. In Italia la prima città che bisogna ricordare per un sistema di accesso meccanizzato al centro storico sulla collina è Perugia. Risulta evidente la differenza che distingue il nostro Castello sulla collina e la nostra città da questi centri di importanza europea. Oltre alla dimensione delle città ed alla loro capacità attrattiva turistica storicamente consolidata che le distinguono da Gorizia, bisogna ricordare che quelle zone raggiungibili sulla collina attraverso gli ascensori o scale mobili sono parti della città abitate e quindi frequentate anche dai residenti. Tali impianti, usati più volte dal sottoscritto durante alcune visite turistiche, erano sempre frequentati da turisti e residenti. Quante persone userebbero, nel corso dell’anno, questo ascensore, tenendo presente che il colle del castello è praticamente disabitato? Verrebbe usato solo d’estate? Con quali orari? Verrebbe usato solo in caso di eventi particolari? Sarebbe controllato con un accompagnatore per evitare vandalismi?
Insomma i dubbi sulla opportunità di realizzare tale impianto sono numerosi. E’ necessario però che la decisione venga presa ponendo solo l’attenzione sulla sua opportunità e sostenibilità dei costi nel tempo. La cosa peggiore sarebbe quella di realizzare tale impianto perché è stato previsto, approvato e finanziato. E quindi non si cambia.
Italia dei Valori Ugo Luterotti
Desidero affrontare l’argomento dei lavori di completamento della piazza Vittoria e problemi connessi sollevato in Consiglio Comunale da Silvan Primozic, poi ripresi in un articolo sulla stampa locale. Il tema riguarda una zona vitale per la città e quindi è degno di attenzione. L’iter progettuale e di appalto di questi lavori è stato cosi’ lungo ed accidentato che evidentemente ha coinvolto sia le Amministrazioni di centro destra che di centro sinistra che si sono succedute in questo decennio trascorso. Ormai la pavimentazione della piazza è stata completata e ritornare ad una apertura della galleria al passaggio veicolare sarebbe troppo costoso. Inoltre tale accesso dovrebbe essere congruente al piano del traffico della zona. Le automobili che arriverebbero in piazza Vittoria dalla via Giustiniani dove troverebbero un parcheggio? Il problema è sempre il solito: una zona pedonale nei centri storici funziona se nei pressi esistono dei parcheggi facilmente accessibili. E’ urgente quindi la realizzazione di parcheggi nei pressi della piazza Vittoria come quelli proposti più di 10 anni con un parcheggio multipiano di 150 posti in via Brass e quello interrato di via Oberdan (ex mercato all’ingrosso di 3-400 posti ). L’attuale parcheggio di via Giustiniani in corrispondenza della galleria potrebbe essere funzionale se il percorso (300 m circa) in galleria fosse reso agevole, sicuro e ben illuminato. Un tappeto scorrevole come quelli usati negli aeroporti internazionali potrebbe essere funzionale a tale scopo.
La realizzazione dell’ascensore per il castello invece suscita notevoli dubbi. Ora c’è ancora il tempo per una ultima valutazione, prima di dare concreta attuazione all’impianto. Personalmente ho avuto occasione di visitare impianti simili a Lubiana, Salisburgo e Lisbona. Tutte città con al centro una collina ed un castello il cui accesso è consentito da un ascensore. In Italia la prima città che bisogna ricordare per un sistema di accesso meccanizzato al centro storico sulla collina è Perugia. Risulta evidente la differenza che distingue il nostro Castello sulla collina e la nostra città da questi centri di importanza europea. Oltre alla dimensione delle città ed alla loro capacità attrattiva turistica storicamente consolidata che le distinguono da Gorizia, bisogna ricordare che quelle zone raggiungibili sulla collina attraverso gli ascensori o scale mobili sono parti della città abitate e quindi frequentate anche dai residenti. Tali impianti, usati più volte dal sottoscritto durante alcune visite turistiche, erano sempre frequentati da turisti e residenti. Quante persone userebbero, nel corso dell’anno, questo ascensore, tenendo presente che il colle del castello è praticamente disabitato? Verrebbe usato solo d’estate? Con quali orari? Verrebbe usato solo in caso di eventi particolari? Sarebbe controllato con un accompagnatore per evitare vandalismi?
Insomma i dubbi sulla opportunità di realizzare tale impianto sono numerosi. E’ necessario però che la decisione venga presa ponendo solo l’attenzione sulla sua opportunità e sostenibilità dei costi nel tempo. La cosa peggiore sarebbe quella di realizzare tale impianto perché è stato previsto, approvato e finanziato. E quindi non si cambia.
Italia dei Valori Ugo Luterotti
sabato 19 giugno 2010
articolo pubblicato con titolo: il problema
Gorizia 4 giugno 2010
Egregio Direttore,
alcuni studiosi della mobilità urbana, sostengono con lungimiranza che “il traffico è come l’energia o l’acqua o le armi: sono le nostre scelte e non il destino a determinare il bisogno”. Partendo da tale condivisibile assunto, appare chiaro ed evidente che la mobilità all’interno delle nostre città, intendendo con questa il movimento di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici e privati, è determinata dalle scelte di una linea politica dei trasporti urbani che mette in primo piano nettamente l‘automobile, esaltandone l’irrinunciabile ruolo ed influenzando così pesantemente le scelte dei singoli cittadini sulla possibilità di un diverso modo di spostarsi in città.
Da troppi anni ormai anche Gorizia è tenuta ingessata da una visione ancorata al passato che pone al centro la macchina; visione che, così facendo, rafforza l’idea dell’incapacità di stare al passo con i tempi e con una cultura di progettualità cicloamatoriale che ha fatto qualitativamente crescere molte città italiane ed estere, vedasi Amsterdam o la bellissima pista ciclabile che corre lungo il Danubio austriaco, dove famiglie intere,con tanto di cane nel passeggino, percorrono centinaia di chilometri per le loro vacanze.
La necessità quindi di un diverso approccio gestionale e programmatico di questo settore è ormai improrogabile e si fa’ sempre più stringente; esso deve tuttavia essere organico, di sistema e puntare al ripristino nonché alla salvaguardia di un valore essenziale: la qualità della vita. E’ questo un principio politico fondamentale, che sottende molteplici diritti inalienabili quali il diritto alla sicurezza, alla salute e ad un ambiente salubre.
L’inquinamento causato dal traffico pubblico e privato è elevato e Gorizia ne soffre. Esso rappresenta un problema complesso, sia per la sua definizione sia per la quantificazione ma è ormai accertato che l’inquinamento da traffico veicolare nei centri urbani rappresenta un grosso problema di sanità pubblica, poiché è stato dimostrato che le numerose sostanze emesse, interagendo tra loro, possono determinare l’instaurarsi di patologie generalmente ad andamento cronico degenerativo. In particolare, gli inquinanti aeriformi sono stati indicati quali possibili agenti che comportano un aumento delle incidenze delle patologie delle vie aree inferiori nei bambini.
Gorizia deve quindi dotarsi di un sistema viario diverso, attraverso un Piano di Mobilità che favorisca la dinamica dello sviluppo ecologicamente sostenibile poiché è ormai assodato che l’ambiente è inscindibile da una dimensione sociale ed economica che garantisca la tutela di quei diritti alla salute ed alla sicurezza prima accennati. Tali diritti saranno garantiti ed assicurati solo da una mobilità urbana che tenga necessariamente conto di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici ed infine delle automobili private: solo in questo ordine sarà possibile garantire la sicurezza, la salute, una città salubre e perché no, anche più bella.
Attualmente ai cittadini goriziani viene negata la possibilità di poter circolare in sicurezza dalla stazione ferroviaria fino alla posta centrale. Non è stato concepito nessun anello ciclabile che consenta anche ai turisti di visitare la nostra bella città spostandosi con facilità, come è invece avvenuto a Nova Gorica, frequentatissima dai goriziani amanti delle due ruote.
Troppo spesso i bambini non possono usare la bicicletta per recarsi a scuola e non usano la strada. E’ troppo rischioso. Lo spazio pubblico per loro, come luogo d’incontro o di gioco, proprio a causa di un forte traffico veicolare, viene negato . I genitori sono quindi costretti ad accompagnare i propri figli fino all’ingresso delle scuole con le proprie automobili creando un circolo vizioso: strade più intasate e rischi maggiori per i propri figli di essere coinvolti in incidenti stradali. Basta andare nelle ore in cui inizia la scuola e nelle ore in cui terminano le lezioni per rendersene conto.
Già da molti anni alcune associazioni ambientaliste cittadine hanno proposto diverse soluzioni al problema, partendo anche da piccoli interventi su alcune vie cittadine e nei pressi delle scuole, soluzioni a basso costo, in attesa di una più generale ristrutturazione del Piano Urbano del Traffico. Le amministrazioni che negli ultimi anni hanno governato Gorizia hanno promesso una rete ciclo-pedonale che dia risposta alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti, pedoni, ciclisti ed utenti del mezzo privato: sarebbe il momento di passare dalle promesse ai fatti. Il Circolo dell’Italia dei Valori di Gorizia dà il suo pieno appoggio alle realtà associazionistiche che puntano alla valorizzazione delle due ruote e fa proprie le loro istanze e rivendicazioni. I fondi per la realizzazione devono essere trovati, così come sono stati trovati i 2 milioni che il Friuli Venezia Giulia ha regalato ai comuni veneti limitrofi per opere di pubblica utilità. Uno di questi comuni spenderà 135,000 euro per realizzare quella pista ciclabile tanto agognata dai goriziani
Mauro Valentinsig
Presidente Circolo Italia dei Valori di Gorizia
Egregio Direttore,
alcuni studiosi della mobilità urbana, sostengono con lungimiranza che “il traffico è come l’energia o l’acqua o le armi: sono le nostre scelte e non il destino a determinare il bisogno”. Partendo da tale condivisibile assunto, appare chiaro ed evidente che la mobilità all’interno delle nostre città, intendendo con questa il movimento di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici e privati, è determinata dalle scelte di una linea politica dei trasporti urbani che mette in primo piano nettamente l‘automobile, esaltandone l’irrinunciabile ruolo ed influenzando così pesantemente le scelte dei singoli cittadini sulla possibilità di un diverso modo di spostarsi in città.
Da troppi anni ormai anche Gorizia è tenuta ingessata da una visione ancorata al passato che pone al centro la macchina; visione che, così facendo, rafforza l’idea dell’incapacità di stare al passo con i tempi e con una cultura di progettualità cicloamatoriale che ha fatto qualitativamente crescere molte città italiane ed estere, vedasi Amsterdam o la bellissima pista ciclabile che corre lungo il Danubio austriaco, dove famiglie intere,con tanto di cane nel passeggino, percorrono centinaia di chilometri per le loro vacanze.
La necessità quindi di un diverso approccio gestionale e programmatico di questo settore è ormai improrogabile e si fa’ sempre più stringente; esso deve tuttavia essere organico, di sistema e puntare al ripristino nonché alla salvaguardia di un valore essenziale: la qualità della vita. E’ questo un principio politico fondamentale, che sottende molteplici diritti inalienabili quali il diritto alla sicurezza, alla salute e ad un ambiente salubre.
L’inquinamento causato dal traffico pubblico e privato è elevato e Gorizia ne soffre. Esso rappresenta un problema complesso, sia per la sua definizione sia per la quantificazione ma è ormai accertato che l’inquinamento da traffico veicolare nei centri urbani rappresenta un grosso problema di sanità pubblica, poiché è stato dimostrato che le numerose sostanze emesse, interagendo tra loro, possono determinare l’instaurarsi di patologie generalmente ad andamento cronico degenerativo. In particolare, gli inquinanti aeriformi sono stati indicati quali possibili agenti che comportano un aumento delle incidenze delle patologie delle vie aree inferiori nei bambini.
Gorizia deve quindi dotarsi di un sistema viario diverso, attraverso un Piano di Mobilità che favorisca la dinamica dello sviluppo ecologicamente sostenibile poiché è ormai assodato che l’ambiente è inscindibile da una dimensione sociale ed economica che garantisca la tutela di quei diritti alla salute ed alla sicurezza prima accennati. Tali diritti saranno garantiti ed assicurati solo da una mobilità urbana che tenga necessariamente conto di pedoni, ciclisti, mezzi pubblici ed infine delle automobili private: solo in questo ordine sarà possibile garantire la sicurezza, la salute, una città salubre e perché no, anche più bella.
Attualmente ai cittadini goriziani viene negata la possibilità di poter circolare in sicurezza dalla stazione ferroviaria fino alla posta centrale. Non è stato concepito nessun anello ciclabile che consenta anche ai turisti di visitare la nostra bella città spostandosi con facilità, come è invece avvenuto a Nova Gorica, frequentatissima dai goriziani amanti delle due ruote.
Troppo spesso i bambini non possono usare la bicicletta per recarsi a scuola e non usano la strada. E’ troppo rischioso. Lo spazio pubblico per loro, come luogo d’incontro o di gioco, proprio a causa di un forte traffico veicolare, viene negato . I genitori sono quindi costretti ad accompagnare i propri figli fino all’ingresso delle scuole con le proprie automobili creando un circolo vizioso: strade più intasate e rischi maggiori per i propri figli di essere coinvolti in incidenti stradali. Basta andare nelle ore in cui inizia la scuola e nelle ore in cui terminano le lezioni per rendersene conto.
Già da molti anni alcune associazioni ambientaliste cittadine hanno proposto diverse soluzioni al problema, partendo anche da piccoli interventi su alcune vie cittadine e nei pressi delle scuole, soluzioni a basso costo, in attesa di una più generale ristrutturazione del Piano Urbano del Traffico. Le amministrazioni che negli ultimi anni hanno governato Gorizia hanno promesso una rete ciclo-pedonale che dia risposta alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti, pedoni, ciclisti ed utenti del mezzo privato: sarebbe il momento di passare dalle promesse ai fatti. Il Circolo dell’Italia dei Valori di Gorizia dà il suo pieno appoggio alle realtà associazionistiche che puntano alla valorizzazione delle due ruote e fa proprie le loro istanze e rivendicazioni. I fondi per la realizzazione devono essere trovati, così come sono stati trovati i 2 milioni che il Friuli Venezia Giulia ha regalato ai comuni veneti limitrofi per opere di pubblica utilità. Uno di questi comuni spenderà 135,000 euro per realizzare quella pista ciclabile tanto agognata dai goriziani
Mauro Valentinsig
Presidente Circolo Italia dei Valori di Gorizia
sabato 29 maggio 2010
Città universitaria
Gorizia è l'unica città in regione che può vantare la presenza di ben 3 atenei nella sua area urbana.Siamo una città universitaria ma non c'è la consapevolezza di esserlo.Gli studenti universitari sono una risorsa irrinunciabile per Gorizia che, non avendo un settore industriale sviluppato né un florido settore commerciale perché gravemente colpito dalla recessione, non può permettersi di non promuovere la cultura della accoglienza degli universitari fra le diverse categorie economiche.
Molto è stato fatto ma non basta.
E' quantomai urgente mettere mano ad un Piano condiviso di agevolazioni economiche (ulteriore riduzione del costo del biglietto dell'autobus,canoni d'affitto più popolari, biciclette in comodato d'uso,incremento dei luoghi e degli spazi di socializzazione, maggiori sconti nei negozi convenzionati e quant'altro)per fare di Gorizia LA CITTA' dei giovani universitari dove è conveniente e piacevole studiare.
Molto è stato fatto ma non basta.
E' quantomai urgente mettere mano ad un Piano condiviso di agevolazioni economiche (ulteriore riduzione del costo del biglietto dell'autobus,canoni d'affitto più popolari, biciclette in comodato d'uso,incremento dei luoghi e degli spazi di socializzazione, maggiori sconti nei negozi convenzionati e quant'altro)per fare di Gorizia LA CITTA' dei giovani universitari dove è conveniente e piacevole studiare.
Viabilità urbana
Nell'ultima riunione del Circolo Idv abbiamo parlato della necessità che ha Gorizia di dotarsi quanto prima di un progetto di mobilità urbana che promuova l'uso delle due ruote in ambito urbano.Non esistono dei percorsi ciclabili che diano la possibilità ai cittadini di muoversi liberamente ed in sicurezza.Dei timidi tentativi sono stati fatti nel passato ma non in modo organico (p.le Casarossa, Campagnuzza).Abbiamo bisogno di tracciati ciclabili che consentano agli elettori che pagano le tasse di recarsi nei luoghi di pubblica utilità senza dover necessariamente usare la macchina.
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